Villains LTD

 

#48

THE FINAL PROBLEM

Part 1 of 3 – The sign of the Avengers

 

 

Londra, Regno Unito

L’Imperatore del Crimine osserva il sorgere del sole con le mani incrociate dietro la schiena, dando le spalle all’Università di Greenwich.

-Non ho mai realmente compreso il fascino che le masse riservano per l’alba. Ritengo probabile sia collegato al malsano attaccamento che l’uomo comune riserva per quelli che chiama “simbolismi”. Un mistero che resterà, ahimè, per sempre irrisolto.

Dando le spalle al sole, l’Imperatore posa lo sguardo sulla massa di metallo informe che ha davanti a sé. Si toglie il casco violaceo, ed allunga una mano per afferrare la Chiave dello Zodiaco che fluttua al suo fianco.

-Sono nato in questo luogo, il 23 Settembre di 57 anni fa. Un luogo senz’ombra di dubbio scelto da mio padre per un qualche significato simbolico che mi sfugge...avrei dovuto forse chiedergli spiegazioni, prima di farlo assassinare?

La massa di metallo non risponde.

-Non ha davvero più importanza, certo. Il tempo stringe: entro 24 ore la Macchina del Loto cancellerà in tutti gli esseri umani la capacità di provare emozioni, e non ci sarà più spazio per i sentimentalismi. Ritengo improbabile che siano in molti a riconoscere l’immenso miglioramento che ciò porterebbe al mondo, quindi è indispensabile prendere precauzioni affinché i miei interessi siano protetti. Tu sarai quella protezione, vecchio alleato.

La Chiave dello Zodiaco, ancora nera dopo essere stata super-caricata, brilla ora di luce dorata. Al riflesso del suo potere, la massa di metallo comincia a muoversi.

Sangue e veleno cominciano a scorrere nelle sue vene. Aculei e zanne di titanio risplendono alle prime luci dell’alba, ed un mostruoso predatore la cui sola presenza viola leggi di dei e uomini si alza in piedi.

-Ti restituisco la vita, Marasso. Progetto di rendere il mondo molto più adatto ad esseri come noi.

 

New York City, Stati Uniti

Un portale di teletrasporto appare in una delle sale riunioni della Stark Tower, sede delle operazioni dei Vendicatori da quando la loro base è stata quasi completamente distrutta durante uno scontro con i Signori del Male. [1]

Edwin Jarvis esce dal portale, imbavagliato e con le mani dietro la schiena. Insomnia gli sta puntando una pistola alla testa, mentre con l’altra mano stringe un detonatore.

Capitan America è pronto a lanciare lo scudo per stenderla, Sersi potrebbe trasmutare il detonatore in un serpente e Jocasta potrebbe fondere l’arma con un raggio oculare.

-Prima di farvi venire in mente strane idee, tenete presente che se schiaccio un pulsante faccio saltare in aria una mezza dozzina di edifici.

La minaccia non sembra scoraggiare gli eroi, ma Visione fa cenno ai compagni di squadra di non muoversi.

-Vendicatori, mantenete la posizione. Rilascia l’ostaggio, Insomnia, possiamo risolvere la questione pacificamente. Questa stanza è completamente isolata, qualsiasi segnale inviato dal detonatore non raggiungerebbe mai le bombe.

-Non ne sarei così sicuro – interviene Switch, apparso letteralmente in un batter d’occhio – Ci sono bombe sparse in tutto il pianeta, pronte ad esplodere se uno dei miei non si farà vivo nel momento giusto. Quindi se avete intenzione di provare ad arrestarci, pensateci sopra due volte. Allora, chi è il capo da queste parti ?

-Sono il Presidente del gruppo, se è questo che intendi – risponde Visione – Perché sei qui, Switch ? Secondo le nostre informazioni, la Villains LTD si è sciolta da tempo.

-La vecchia LTD, forse. Senti, non sarei venuto qui se non fosse importante, giusto ? Prima di portare qui il resto del gruppo e discutere la situazione, voglio che mi garantiate che non ci attaccherete finché non avrete sentito quello che abbiamo da dirvi.

-Non sei nella posizione ideale per contrattare. Anche se tu avessi realmente piazzato delle bombe, cosa per il momento dubbia, presentarsi con un ostaggio non è un segno di buona fede.

-Come pensavo: non sono stupido come credi. Ragazzi ?

Insomnia abbassa l’arma, e “Jarvis” si libera del bavaglio contorcendo le braccia in modo impossibile per un essere umano. Subito dopo, la sua pelle si ricopre di scaglie verdi per rivelare l’aspetto del mutaforma Slim Snake.

-Chiama i pesi massimi, androide. Qui c’è da fare sul serio.

 

Pochi minuti dopo, Iron Man entra nella sala riunioni. Nella sua identità di Tony Stark questa è casa sua, e non è particolarmente contento di vedere così tanti super-criminali muoversi liberamente...ed alcuni dei presenti gli danno decisamente sui nervi.

Switch sta discutendo con Visione; la sua maschera nera ne oscura completamente l’espressione, ma l’istinto dice a Tony che sta nascondendo qualcosa.

Pathfinder, il suo braccio destro, segue da vicino la conversazione. Sembra relativamente inoffensiva, e a differenza dei suoi compagni di squadra non lancia occhiate di sfida ai Vendicatori. Meglio non perderla di vista, comunque.

Shades se ne sta in un angolo, in silenzio. Iron Man avverte il bisogno irrefrenabile di colpirlo ripetutamente con raggi repulsori pur di cancellargli quel mezzo sorriso dalla faccia. Secondo i sensori dell’armatura, non ci sono segni della sua presenza. Dannata magia.

Al suo fianco c’è una giovane donna che corrisponderebbe alla descrizione di Eclisse, pur dimostrando una decina di anni in più. I sensori sono ancora più perplessi quando tentano di analizzarla.

Insomnia non allontana mai più di tanto la mano dalla fondina; una rapida analisi termica rivela che è armata fino ai denti. Ha un respiro lento e regolare, anche se il cuore sta battendo ad un ritmo che ucciderebbe qualsiasi essere umano.

Slim Snake invece non viene neanche registrato dalla scansione termica. Sembra il più annoiato del gruppo, come se per lui fosse tutto una noiosa routine.

L’invulnerabile Diamond Dran sta precisando a Songbird di non avere realmente niente a che fare con la LTD e di agire sotto coercizione. Deve essere invulnerabile anche a provare un qualsiasi tipo di vergogna, pensa Tony Stark.

Iron Man non riconosce l’adolescente dai capelli neri ed i brillanti occhi verdi che in seguito gli sarà presentata come Mayhem, anche se la firma energetica che emana è stranamente familiare. Fluttua a pochi centimetri dal pavimento, cercando di sembrare sicura di sé. Considerando quanto si muovono i suoi occhi, passando da un Vendicatore all’altro con un misto di incredulità e paura di essere incastrati, è quasi sicuramente una posa.

Madcap è a terra, ammanettato e bendato, intento a trasformare una banconota da dieci dollari in un complesso origami.

Tra i Vendicatori, Iron Man è sorpreso di vedere Henry Pym alias Calabrone...normalmente un membro dei Vendicatori della Costa Ovest. La sorpresa è ancora maggiore nel vedere Scarlet in costume, visto che dovrebbe essere ancora in maternità.

-Ben arrivato, Iron Man. Possiamo cominciare la riunione.

<<Visione, questi sono criminali ricercati. Non dovremmo arrestarli?>>

-Potreste provarci, forse. Vi abbiamo preso a calci in culo tutte le volte che ci siamo incontrati, se non sbaglio – lo stuzzica Insomnia.

-Data la serietà del momento, vi prego di non rispondere alle provocazioni. Questo è il motivo per cui la Villains LTD ci ha contattati – procede pragmaticamente il sintezoide, indicando l’immagine che è appena apparsa sullo schermo ultrapiatto.

 

-Augustus DeCeyt, alias l’Imperatore del Crimine. Considerato dall’FBSA il terzo criminale più pericoloso d’America, ricercato per 25 milioni di dollari. Come sapete, da anni cerchiamo di smantellare la sua organizzazione.

-Senza successo – commenta Shades, subito redarguito da Switch con un secco:

-Smettetela di fare i cretini. Tutti quanti. Questa è una faccenda seria. Continua, Visione.

-Alcuni mesi fa, l’intera organizzazione è stata spazzata via da una donna chiamata il Flagello Nero. La Villains LTD è riuscita a sconfiggerla e ad ottenere la fonte del suo potere...la Chiave dello Zodiaco. Con essa, DeCeyt ha ridotto in fin di vita la Presenza ed ha quasi ucciso i suoi sottoposti.

-La Presenza? Sergei Krylov? Quell’uomo è una sorta di arsenale atomico vivente... – si meraviglia Calabrone.

-Abbiamo scoperto che l’ha usata per costruire una cosa che chiama la Macchina del Loto – spiega Switch – E vuole usarla per generare un immenso campo di energia, che ristrutturerà il cervello di tutti gli esseri umani per impedire a chiunque di provare emozioni.

-Wow – commenta Songbird – Può davvero farlo?

<<Ho già avuto a che fare con la Chiave dello Zodiaco. Rientra sicuramente tra le sue capacità>>

-Ho studiato i dati che ci ha fatto avere la Vedova Nera – interviene Calabrone – Apparentemente DeCeyt è nato con una severa malformazione cerebrale: l’area del cervello che gestisce le emozioni dev’essere praticamente atrofizzata in lui, a giudicare dalle scansioni cerebrali ora in nostro possesso. Ipotizzo che il campo di energia generato dalla Macchina del Loto debba alterare la struttura molecolare di più di sei miliardi di cervelli; l’energia richiesta è letteralmente astronomica, ma è sicuramente possibile.

-E prima che vi mettiate in testa di sbatterci in gattabuia e correre a salvare il mondo – lo interrompe Switch – Non siamo venuti qui per aiutarvi a salvare il mondo, siete voi a dover aiutare noi a sconfiggere DeCeyt.

-E perché, esattamente? Non abbiamo alcun motivo per credere ad una sola parola di quello che avete detto, e possiamo fermare questo pazzo da soli – lo schernisce Sersi.

-Detesto dargli ragione – dice Capitan America – Ma sapevamo da tempo che DeCeyt voleva disfarsi dei suoi uomini. Turbine aveva fatto avere delle informazioni ad un giornalista di nome Jeff Mace [2], e durante il nostro ultimo scontro la Villains LTD aveva cercato di stringere un patto segreto con Tony Stark.

-Ed avete bisogno di me per scoprire dove si trova la Macchina del Loto – interviene Pathfinder – O meglio, le macchine. Ho rilevato la posizione di nove postazioni, sparse in tutto il mondo.

-Se la Chiave può generare abbastanza energia, a DeCeyt basterebbe un solo punto di emissione. Dobbiamo distruggerle tutte – conclude Calabrone.

-Bene. Vendicatori, Villains LTD, questo è il piano: ci divideremo in nove squadre, coordinandoci per distruggere contemporaneamente nove basi.

-Qualunque cosa succeda, non sottovalutate quell’uomo e non aspettatevi che pensi come voi – interviene Shades. Il suo tono di voce ha perso la solita vena di arroganza, e l’ombra vivente è più tetra che mai.

-Non dimenticatevi che DeCeyt è un genio della pianificazione. Non agirà finché tutti i suoi piani di riserva e le sue contromisure non saranno pronte. E quando sarà convinto che il suo momento sia arrivato, non si fermerà davanti a nulla. Ha torturato ed ucciso sua moglie per generare abbastanza odio da caricare la Chiave, e non ha battuto ciglio. Ha ucciso a sangue freddo il proprio figlio neonato perché, essendo nato senza cervello, non gli era di alcuna utilità. So che voi “eroi” credete di avere un codice morale, e non siete disposti ad uccidere un altro essere umano. La gente mi considera uno psicopatico assassino, a ragione aggiungerei, e persino io ve lo posso garantire: Augustus DeCeyt non ha nulla di remotamente umano. E deve essere fermato, a qualsiasi costo.

 

San Pietroburgo, Russia

Iron Man e Switch escono da un portale di teletrasporto, proprio di fronte al Palazzo d’Inverno, ritrovandosi subito con una ventina di fucili puntati addosso.

-стой! идентифицировать себя!

-Non ho capito niente, ma i poliziotti hanno lo stesso tono di voce ovunque. Come facevano a sapere che saremmo arrivati?

<<Non credo siano qui per noi: guarda la colonna>> - risponde Iron Man, alzando le mani per dimostrare di non avere intenzioni ostili.

Switch non si fa distrarre dal fatto che la Colonna di Alessandro che si innalza al centro della Piazza del Palazzo stia brillando di luce dorata.

<<Vediamo di salvare quel poco di reputazione che mi è rimasta con i russi. Меня зовут IRON MAN: Я работаю в Мстители, и я думаю, я могу вам помочь>>

-Che diavolo gli hai detto?

<<”Sono Iron Man, lavoro con i Vendicatori e penso di potervi aiutare”>>

-Questa è una perdita di tempo – conclude Switch, svanendo istantaneamente per riapparire sul tetto del Palazzo d’Inverno. Attira l’attenzione della polizia sparando alcuni colpi per aria; subito dopo un grande portale nero scarica centinaia di chili di neve sulle teste delle forze dell’ordine.

Iron Man spazza via la neve con un i repulsori alla minima potenza, poco più di una potente folata di vento; secondo i sensori i poliziotti stanno bene, molto meglio di quanto starà Switch quando gli metterà le mani addosso.

<<Si può sapere cos’hai al posto del cervello!? Come se non avessimo già abbastanza problemi, abbiamo appena perso la collaborazione dei russi!>>

-Sta calmo. Ce la caveremo in pochi secondi e ce ne andremo prima che qualcuno possa romperci le scatole.

<<Ti sei fermato anche solo un secondo a riflettere su...no, certo che non l’hai fatto. Ora per favore stai lontano dalla Colonna, voglio prima verificare che questa non sia una trappola>>

Switch si teleporta di fronte alla colonna, avvicinando lentamente una mano.

-E’ calda. Credi potrebbe essere carica di esplosivi?

Quasi in risposta all’osservazione di Switch, senza però emettere un solo suono, la colonna cambia forma per diventare una complessa torre ricoperta di macchinari incredibilmente avanzati. Risplende anche più di quanto dovrebbe fare una struttura alta quasi cinquanta metri che ha tutta l’apparenza di essere composta unicamente di oro.

<<Wow. Quasi cinquecento tonnellate di materiale trasmutate in meno di cinque secondi, e DeCeyt non è nemmeno nelle vicinanze. La velocità con cui ha imparato ad usare questo potere è terrificante>>

-Puoi distruggerla?

<<Anche troppo facilmente. Qualcosa non quadra>>

-La Fase Uno del piano è cominciata – annuncia una voce disumana, mentre una massa di tentacoli dorati si solleva dalla neve lacerando i corpi dei poliziotti russi.

-Oh, merda. Arma 57.

<<Cosa?>>

-Un supersoldato russo che abbiamo ammazzato tempo fa. Non dirmi che la Chiave resuscita anche i morti!

<<Sto cominciando a pensare che ci siano poche cose che non possa fare>> - risponde Iron Man, rilasciando una scarica di raggi repulsori verso il mostro dorato...senza intaccarlo minimamente.

<<Invulnerabile. Certo, perché no?>>

Subito dopo, la torre dorata inizia ad emettere uno strano ronzio. Una cupola di energia isola la piazza, pur lasciando ad Arma 57 tutto lo spazio necessario per afferrare Iron Man e sbatterlo violentemente a terra.

-Hm...tu sconfiggilo, io penso a distruggere la macchina – si tira indietro Switch, teleportandosi di fronte alle colonna dorata. Allontana la mano subito dopo aver ricevuto una scossa elettrica, e la sua bestemmia è coperta dalla voce dell’Imperatore del Crimine.

-Strategia interessante, ma in definitiva incommensurabilmente inutile. Forse vi interesserà sapere che distruggere le guardie che state affrontando azionerà il sistema di auto-distruzione di una Macchina del Loto. Ed ognuna di esse può esplodere con abbastanza potenza da radere al suolo la città in cui si trova.

-Certo. Perché no? E poi cos’altro, bombe atomiche? Un’armata di zombie!?

<<Visione! Ci serve aiuto...siamo caduti in una trappola!>> comunica Iron Man via radio.

 

Pechino, Repubblica Popolare Cinese

Visione e Shades fanno un passo indietro, di fronte all’uomo dalla pelle dorata che ha appena sollevato Piazza Tiananmen a cento metri d’altezza. Alle loro spalle, quello che era il “Monumento agli eroi del popolo” è ora una minacciosa torre dorata pulsante di energia.

-Ricevuto, Iron Man. Abbiamo lo stesso problema – comunica Visione. La sua voce robotica può essere calma e tranquilla, ma il sintezoide si rende perfettamente conto della gravità del problema (pur non apprezzando il gioco di parole).

-Secondo i miei sensori uditivi, questo non può essere Graviton: non ha battito cardiaco. Questo può essere un problema.

-Scherzi? Sarà una passeggiata, androide. Finché siamo intangibili, Graviton non può farci niente. Distrailo abbastanza da farmi avvicinare, e lo posso uccidere con uno sguardo.

-Al contrario, Shades: in passato la Chiave dello Zodiaco è stata usata per creare forme di vita artificiali. Oppure potrebbe essere il suo cadavere rianimato, nel qual caso è dubbio che i tuoi poteri funzionino. Ed in entrambi i casi, la sua distruzione farebbe precipitare l’intera piazza al suolo, causando una quantità incalcolabile di danni e vittime...anche nell’eventualità che evitiamo l’autodistruzione della Macchina del Loto.

-E chi ha mai detto che io voglia evitare una strage?

 

Parigi, Francia

Turisti provenienti dai quattro angoli del globo sbattono contro il campo di forza che li sta imprigionando, mentre alle loro spalle la Torre Eiffel cambia forma brillando di una sinistra luce dorata.

E’ difficile dire se siano più terrorizzati dall’essere intrappolati dal mostro rettiliforme  tutto zanne e artigli e aculei che corre a quattro zampe senza emettere un suono, oppure dalla donna in verde che gli sta scaricando contro una salva di proiettili che sembra infinita.

-Insomnia! Sei impazzita? Potresti colpire dei civili! – protesta Capitan America, lanciando lo scudo dritto in mezzo agli occhi di Marasso.

Il mostro si ferma, e l’eroe a stelle e strisce si avvicina alla criminale per cercare di tenerla sotto controllo.

-Cerca di calmarti! Non vedi che i proiettili non servono a niente?

-Stai scherzando? Non mi sono mai sentita più eccitata di così! Adrenalina pura, baby! – risponde Insomnia, che con una mano lascia cadere a terra il fucile e con l’altra afferra Capitan America per il costume. Lui potrebbe liberarsi dalla presa in un istante, ma si lascia spiazzare: gli avevano detto di aspettarsi di tutto da Insomnia, ma non immaginava che in un momento simile lo avrebbe baciato. Con la lingua.

Marasso non aspettava che un momento di distrazione, e carica a testa bassa proprio quando lo scudo ritorna al legittimo proprietario dopo essere rimbalzato sulla Torre Eiffel. Invece di staccare la testa di Capitan America con un morso, i suoi denti si rompono quando addenta lo scudo indistruttibile.

Il Vendicatore si stacca dalla criminale, sulla cui fronte diverse vene sembrano sul punto di scoppiare. Il suo corpo sta producendo sempre più adrenalina, dandole non solo il coraggio di avvicinarsi così tanto a Marasso ma anche l’incoscienza di non usare armi da fuoco.

-Dai, alzati! Uno contro uno, bello! Non penserai che mi accontenti di una sveltina così, vero? Ho qui giusto giusto quello che...hey, dov’è finito il mio coltello?

Capitan America carica contro Marasso giusto in tempo per impedirgli di strappare il cuore ad Insomnia. Non è stato abbastanza rapido, però, perché uno degli artigli riesce a lacerare il seno sinistro.

-Niente graffi al primo appuntamento! Mi hai preso per una puttana? Adesso ti faccio vedere io!

Insomnia salta addosso a Marasso, prendendolo a pugni con il solo risultato di ricoprirsi di graffi e lacerazioni per colpa dei suoi aculei. Capitan America la afferra per un braccio nel tentativo di allontanarla dal mostro, cosa non facile perché la donna è molto più forte di quanto non sembri.

“Perfetto: evitare che questa pazza scatenata si faccia ammazzare sarà più difficile che sopravvivere al mostro” pensa la leggenda vivente.

 

Madrid, Spagna

Un campo di forza dorato circonda la Cuatro Torres Business Area; centinaia di persone sono scappate dai quattro grattacieli quando la Torre de Cristal ha iniziato a risplendere e a cambiare forma.

Ercole sta scalando il grattacielo, conficcando le dita nella parete esterna che ora sembra composta d’oro. Sopra di lui, un essere di energia dalla forma vagamente umanoide lo sta colpendo con un raggio laser concentrato fin da quando ha iniziato l’ascesa.

-Invero, Laser Vivente, la tua nefasta luce significa ben poco per chi è sopravvissuto al sangue bruciante dell’Idra di Lerna. E così come ho catturato con le mie stesse mani il feroce Cerbero, riuscirò a...

-Ma non stai mai zitto?

Con una scarica di fotoni concentrati, il Laser Vivente taglia parte della struttura facendo precipitare a terra Ercole. Il tonfo è assordante, ma il dio della forza esce senza problemi dalla fossa causata dalla caduta.

-Niente paura, mortali! Anche se siete intrappolati, avete pur sempre al vostro fianco il Leone di...

-Vuoi chiudere il becco un secondo e darmi una mano? – urla Diamond Dran, che sta cercando di aprirsi un varco nel campo di forza con un coltello.

-Desideri fuggire? Qual razza di vil codardo sei?

-Senti, posso rendere il coltello indistruttibile...ma mi serve la tua super-forza per conficcarlo nella barriera e aprirci un varco per uscire.

-La tua viltà mi ha dato un’idea, villano. Odisseo stesso ne sarebbe fiero, come quando abbiamo...

-Vuoi chiudere quella cazzo di bocca!?

-Ahimè, le gesta degli antichi eroi paiono essere un’arte perduta – sospira Ercole, staccando da terra un lampione come se fosse un ramoscello e scagliandolo in aria come un giavellotto.

Fa lo stesso anche con Dran, afferrandolo per la giacca e lanciandolo in aria con una mano sola. Dran afferra il lampione durante il volo, ampliando il proprio campo di invulnerabilità per includere anche il lampione che trafigge il corpo intangibile del Laser Vivente.

-Siete anche più stupidi di quanto pensassi! Sono fatto di luce, non potete ferirmi!

Un raggio laser fonde il lampione, e Dran precipita a terra. Il Laser Vivente gli è addosso in una frazione di secondo, ma viene distratto da una macchina che Ercole gli ha lanciato addosso. Il Laser Vivente la disintegra rapidamente, senza fare caso al fatto che Ercole gli sta correndo addosso brandendo il muro che era caduto assieme a lui...e che nel frattempo ha modellato a semisfera, come se fosse creta invece di oro massiccio.

Sicuro di poterlo distruggere con facilità, si lascia intrappolare sotto quella stretta cupola. Dran appoggia una mano sulla semisfera, che insieme all’asfalto al di sotto diventa indistruttibile.

-Un’altra vittoria per il Principe della Forza! Buon lavoro di squadra, villano!

-Sì, gran bel piano...solo che adesso sono bloccato qui! Devo essere a contatto con quest’affare per mantenerlo indistruttibile...nel frattempo, che facciamo con la fine del mondo come lo conosciamo e tutto il resto?

-Non temere, villano, i Vendicatori se ne stanno occupando.

-Ah, siamo messi bene...

 

Roma, Italia

Pathfinder osserva con preoccupazione Calabrone crescere fino ai 38 metri di altezza necessari per eguagliare quello che fino a poco prima era la Colonna Traiana.

La cupola di energia non è molto più alta, ed il Vendicatore continua a crescere per cercare di smuoverla.

-Niente da fare...ci vorrebbe Ercole per smuoverla. Strano, DeCeyt ha parlato di “guardie” ma qui è tutto tranquillo. Per modo di dire – aggiunge Calabrone, la cui voce è quasi coperta dal suono dei taxi e dei romani che non stanno apprezzando la situazione.

-C’è qualcosa che non...attento!

-A cosa?

Calabrone si guarda attorno, senza notare niente di preoccupante. Pathfinder lo colpisce ad una caviglia con un calcio abbastanza potente da abbattere un muro, ed il gigante fa un passo indietro per riflesso automatico. Schiaccia una macchina sotto il proprio tallone, ma evita anche che qualcosa gli stacchi la testa.

Il “qualcosa” atterra dolcemente a terra, rallentando la discesa con un microscopico tornado. Quando smette di ruotare, l’armatura lo identifica istantaneamente...anche se è del colore sbagliato.

-Turbine? Credevo fossi morto! – si meraviglia Pathfinder.

-Anche io - risponde il mutante, lanciando a super-velocità uno shuriken di titanio. Pathfinder lo intercetta a mezz’aria, calciandolo verso l’alto con abbastanza potenza da farlo conficcare nel campo di forza.

-Attenta, non possiamo essere sicuri che sia davvero lui.

-Ti sei dimenticato chi sono? So che è lui. Turbine, DeCeyt ti ha ucciso! Non gli devi niente!

-Pathfinder? Io...dovrei conoscerti...ma c’è un vuoto nella mia mente che divora tutto...

-E’ tutto a posto, Dave. Ci sono passata anch’io; posso aiutarti a recuperare la memoria – replica la donna, avvicinandosi con cautela.

Calabrone riduce le proprie dimensioni a quelle di un essere umano, caricando il proprio pungiglione. Normalmente non avrebbe la minima possibilità di colpire qualcuno veloce come Turbine, ma Pathfinder sembra averlo distratto a sufficienza.

-Lo faresti davvero? Credo che DeCeyt voglia che io ti uccida – continua l’uomo in armatura dorata, ormai abbastanza vicino per attaccarla.

“Mio dio, potrebbe staccarle la testa in un batter d’occhio! Devo fare qualcosa!”

-Se ci comportiamo come vuole lui, questa trappola è perfetta. Dobbiamo essere imprevedibili.

-Stai solo cercando di prendermi di sorpresa! Ma io sono più furbo di quanto pensiate! – si vanta Turbine; Calabrone lo perde di vista per un centesimo di secondo, ed il velocista ha già afferrato Pathfinder per il collo e le sta puntando una lama rotante alla testa.

-Turbine! Lasciala andare!

-Smettetela di parlare! Tutti e due! Il vuoto nella mia testa è assordante!

-Se avessi voluto uccidermi l’avresti già fatto – continua Pathfinder – Vuoi liberarti di DeCeyt, Turbine? Fai l’unica cosa che non può aver previsto. Fidati di me.

Passano alcuni secondi di tensione, durante i quali la lama si avvicina sempre di più...fino a quando il velocista non molla la presa.

-Sai una cosa? Hai ragione! Chi me lo fa fare di seguire quello? Non mi è mai piaciuto!

Turbine ruota su se stesso, alzando un vento così forte da far distogliere lo sguardo dal suo vecchio avversario e dalla sua vecchia compagna di squadra. Quando riaprono gli occhi, Turbine è sparito.

-Dov’è andato? – chiede Calabrone.

-Nord-est. Pensi di poter disattivare la torre senza farla esplodere?

-Posso provarci; guardami le spalle nel caso ritorni. E, Pathfinder...ottimo lavoro – si congratula Henry Pym, prima di ridursi alle dimensioni di una formica ed entrare nei complessi circuiti della Macchina del Loto.

 

Parigi, Francia

Capitan America fa perdere l’equilibrio a Marasso colpendolo alle ginocchia con lo scudo, ed Insomnia lancia una granata tra le fauci del rettile.

Prima che possa esplodere, qualcosa passa attraverso il campo di forza e si trascina dietro Marasso, uscendo dall’altra parte meno di un secondo dopo. Capitan America si guarda attorno, aspettandosi di dover continuare la battaglia con chissà quale altro avversario, mentre Insomnia si lascia cadere a terra.

-E’ stato bello per te quanto lo è stato per me, Capitano? – sorride la criminale, ansimando.

“Ma tutte io le trovo?” alza gli occhi al cielo Capitan America.

 

Madrid, Spagna

Diamond Dran sta tenendo il muso, osservando con disappunto Ercole firmare autografi e vantasi della vittoria che non avrebbe ottenuto senza di lui. Poi qualcosa afferra l’uomo indistruttibile, scaraventandolo a terra.

Ercole si volta per capire cosa abbia causato quel rumore...e resta a bocca aperta nel vedere che la prigione del Laser Vivente è scomparsa.

 

Mexico City, Messico

Una folla inferocita si è accalcata su Jocasta, cercando di danneggiarla all’ombra della Columna de la Independencia trasmutata in oro. Una scossa elettrica a basso voltaggio si prende cura di alcuni di loro, ma il controllo che il simbionte dorato che li ha ricoperti come un costume è difficile da superare.

-Dreadface, secondo i miei archivi hai lavorato con la Villains LTD per pochi giorni, prima di essere ucciso! Non hai alcun motivo di obbedire a DeCeyt!

-Conquisterò questo lurido pianeta e userò i vostri corpi per conquistare la galassia – minaccia uno dei corpi ospiti del parassita alieno.

-Non è giusto! Lo volevo fare io! – protesta Madcap, versandosi addosso una tanica di benzina.

Poi salta addosso ad una delle vittime dell’alieno, recuperando un accendino da chissà dove ed aggiungendo:

-E’ giusto che tu lo sappia: non ho idea di cosa stia facendo.

Jocasta capisce cosa ha fatto Madcap: l’unica debolezza di Dreadface è il fuoco. Quello che non capisce è come faccia Madcap ad essere così pazzo da incendiarsi.

-Madcap! Non hai visto che il mio lanciafiamme non ha avuto effetto? Questa copia non è vulnerabile al fuoco! Ti stai ammazzando senza nessun motivo!

-Eeesatto! La signorina vince un gattino morto! – risponde Madcap, mettendosi poi a ballare la macarena avvolto dalle fiamme.

Il suo fattore di guarigione lo curerebbe anche dalle ustioni mortali che si sta procurando da solo, ma non è necessario: un vento giallo penetra la barriera, strappando i simbionti dalle vittime e svanendo in un batter d’occhio. Senza più distrazioni, Jocasta usa il mini-estintore contenuto nell’indice sinistro per spegnere le fiamme.

Madcap abbraccia Jocasta, sporcandone la carrozzeria con cenere di carne umana bruciata.

-Ti ha mai detto nessuno che sei nuda? Oh, che stupido, adesso lo sono anche io!

 

Tokyo, Giappone

Songbird si ritrova intrappolata nella coda della donna-serpente Yith, che Slim Snake sta cercando di fare a pezzi con i propri artigli.

-Andiamo, ora siamo al ridicolo! Ti ho già uccisa due volte, la terza mi pare troppo!

“Non riesco a respirare” vorrebbe dire Songbird, ma è difficile quando la coda di Yith è a un passo dal romperle le costole. Non aveva mai sentito parlare di questa criminale, ma è sicura che l’originale non fosse completamente invulnerabile al suono solido come si è dimostrata questa copia.

Yith mostra la lingua biforcuta ed i canini, pronta a strapparle le corde vocali con un morso. Songbird batte le palpebre, e Yith non ha più la testa. La stessa cosa dorata che gliel’ha strappata trascina via il resto del corpo, lasciando alla Vendicatrice la possibilità di respirare e al Deviante parecchie domande.

-Okay, questo non me l’aspettavo. Un tuo amico?

 

Pechino, Repubblica Popolare Cinese

Graviton sta scagliando macigni recuperati dal suolo sottostante Piazza Tienanmen verso Visione e Shades, che stanno continuando la propria battaglia privata incuranti della distruzione che li circonda. Visione usa la luce dei raggi oculari per colpire il corpo d’ombra di Shades, ma quest’ultimo riesce a muoversi in modo non lineare entrando ed uscendo continuamente dal mondo delle ombre.

Un vento dorato passa dal campo di forza, cercando di colpire Graviton qualche migliaio di volte al secondo ma senza mai superare lo scudo gravitazionale. Graviton fa atterrare la Piazza (non troppo delicatamente) per concentrare il proprio potere sul nuovo assalitore. Si concentra un secondo di troppo sulla Piazza, però, ed il vento lo colpisce ad una velocità impensabile trascinandolo oltre il campo di forza.

 

San Pietroburgo, Russia

I tentacolo monomolecolari di Arma 57 superano il campo di forza dell’armatura di Iron Man, che sta seriamente considerando la possibilità di attivare l’autodistruzione pur di liberarsene.

Non ce n’è bisogno, perché qualcosa di così veloce da sfuggire ai suoi sensori gli strappa di dosso 57 pezzo per pezzo, comprimendone poi la materia dorata in una palla di pochi centimetri di diametro e scomparire oltre la barriera.

 

Istanbul, Turchia

Scarlet indica ai civili la direzione verso cui fuggire per mettersi in salvo, mentre Eclisse combatte una donna composta d’oro in cima a quello che fino a poco fa era la Torre di Galata. Scarlet non l’ha mai vista, ma Eclisse l’ha subito identificata come “Miss Link” ed ha accennato al fatto che sia stata uccisa da suo padre...chiunque egli sia.

Lo scontro tra le due non sembra andare da nessuna parte: Link non riesce ad intaccare il corpo della mezza vampira, ed Eclisse ha scoperto che questa copia è molto più resistente dell’originale.

Link concede giusto un’occhiata a Scarlet, indicandola con un dito. Scarlet non capisce subito cosa sia successo, fino a quando non si ritrova con sei automobili fuori controllo dirette verso di lei. Risponde con un cenno quasi altrettanto casuale, e le probabilità impazziscono ancora di più: tutte le gomme di tutte le macchine bucano allo stesso momento, e per una possibilità su parecchi milioni tutte quante sbandano quanto basta per fermarsi a vicenda.

“Ho sentito qualcosa, prima dell’incantesimo...anche lei controlla le probabilità, in qualche modo. Vediamo quanto le controlla”.

Scarlet concentra tutto il proprio potere sulla Torre di Galata, che ritorna alla propria forma originale per colpa di un imprevedibile errore commesso nella sua trasmutazione. Subito dopo, qualcosa di dorato strattona Link ben oltre il suo campo visivo.

 

Menfi, Egitto

Sersi ha assistito immobile alla creazione della Macchina del Loto, emersa dalle antichissime rovine. Nonostante abbia la forza di una Eterna, ogni suo movimento è lentissimo.

Lei non ne conosce il nome, ma ha capito che cosa ha fatto Slowdown (o meglio la sua copia): in qualche modo sta rallentando i suoi movimenti, ed il suo corpo è composto di qualcosa che non riesce a trasmutare.

Slowdown si avvicina alla ragazza ribelle della Villains LTD, Mayhem, che è stata congelata nel tempo mentre volava verso di lui pronta a lanciarlo in orbita. Sta digrignando i denti, e lo sforzo per continuare a muoversi è evidente.

-E’ inutile. Posso rallentare il movimento dei pianeti, cosa credi di...non è possibile, ti stai muovendo? Dovresti arrivare alla velocità della luce per sfuggire al mio controllo! Come...

In tutta risposta, un pugno colpisce il volto di Slowdown scagliandolo contro la barriera di energia. Sersi riesce nuovamente a muoversi, intrappolando Slowdown in una gabbia di titanio creata trasmutando la sabbia.

-Come ci sei riuscita?

-Boh. Credo di aver fatto vibrare le mie molecole alla velocità della luce o una cosa del genere – alza le spalle Mayhem.

-No, intendo che genere di potere hai? Sei forse una Eterna anche tu?

-A te che cazzo te ne frega? Io non devo...hey! L’hai visto!?

-Cosa?

-Un affare dorato si è appena portato via quel tizio!

 

Roma, Italia

La Colonna Traiana ritorna alla propria forma originale, ed il campo di forza svanisce con gran sollievo dei romani. Calabrone esce dal monumento, recuperando le proprie dimensioni originali.

-Non riesco a crederci.

-Che c’è? Non pensavi di poterlo disattivare così rapidamente? – chiede Pathfinder.

-E’ stato troppo facile: DeCeyt aveva la possibilità di includere centinaia di trappole e meccanismi di difesa là dentro, invece è stato semplice come premere un pulsante. Credo proprio che volesse che lo disattivassimo.

-Come, credevo dovessimo fare il contrario di quello che voleva lui! Non ditemi che ho faticato per niente! – si intromette Turbine, che è stato così veloce da non dare tempo a Pathfinder di anticipare il suo arrivo.

-Cos’è che hai fatto, esattamente? – chiede Calabrone.

-Con te non parlo, Pym! Mortali nemici e tutto il resto, ricordi?

-Verrebbe da sperare che la morte metta certe cose in secondo piano, ma non è che ci contassi più di tanto.

-Switch sta radunando tutti gli altri – li informa Pathfinder.

-Come fai a saperlo? – domanda Calabrone.

Pathfinder e Turbine si scambiano un’occhiata di disappunto.

-Per essere un genio, a volte fai delle domande davvero stupide.

 

Stark Tower

New York City, Stati Uniti

I Vendicatori e la Villains LTD si ritrovano nella stessa stanza dove è cominciato tutto, con la stessa sfiducia reciproca  ma con una punta di rispetto in più.

-Turbine. Sapevo che eri troppo testardo per crepare – sorride Switch, dando una pacca sull’armatura dorata.

-E’ bello essere tornato. Mi sono perso parecchie cose, vero?

-Non mi piace la sua voce! E’ troppo gialla e nera e in grassetto per i miei gusti! – protesta Madcap.

-Beh, ora che è finita, che si fa? Ricostruiamo il gruppo? – chiede Slim Snake.

<<Non è finita. Neanche lontanamente>>

Iron Man indica il maxischermo che mostra le immagini di tre reti televisive diverse, tutte quante riguardo tre città intrappolate in cupole di energia dorata. Nessuno dice niente, ascoltando il resoconto del giornalista.

-Come vedete dalle immagini,  pochi minuti fa Londra, Berlino e Vienna sono state intrappolate da campi di forza apparentemente impenetrabili. Nelle ore precedenti, diverse città in tutto il mondo sono state vittime di attacchi simili da parte della Villains LTD, apparentemente sconfitta dai Vendicatori: non si ##nno per ora ####riori no###ie sul...se#### che ab##### qualche di######tà tecni##

 

L’immagine cambia su tutti i canali, per mostrare un uomo in un elegante completo viola. Il suo volto è coperto da una maschera metallica, e al suo fianco fluttua la Chiave dello Zodiaco. Parla con calma sovrumana, senza muoversi.

-Salve. Sono Augustus DeCeyt, conosciuto come l’Imperatore del Crimine. Se state ascoltando questo messaggio, trasmesso in tutte le nazioni del mondo in tutte le lingue locali, significa che i Vendicatori sono cascati nel mio diversivo ed hanno perso tempo nello sventare false minacce da darmi il tempo di completare il mio piano. Presto la mia Macchina del Loto cancellerà la capacità di provare emozioni da tutta la specie umana. Non c’è dubbio che considerate questo uno svantaggio, ma dopo il cambiamento vedrete le cose nella giusta prospettiva. A causa di diversi piccoli difetti nel cervello umano, sfortunatamente, non tutti sopravvivrete all’azione della macchina. Il 93% della popolazione mondiale sarà morto entro domani: questo messaggio è per il restante 7%. Abbandonate mezzi pubblici, aerei o automobili per evitare i probabili incidenti che seguiranno il cambiamento. Darsi al panico sarebbe controproducente. Nel caso alcuni di voi abbiano intenzione di fermarmi con la forza, tenete ben presente che ho la capacità di far esplodere l’intero arsenale nucleare del pianeta. In ultima analisi, cercare di fermarmi sarebbe...illogico.

 

L’inquadratura si allarga sempre di più, a mano a mano che DeCeyt parla. Dietro di lui diventano a poco visibili diversi individui, che ai Vendicatori non risultano familiari ma che suscitano il terrore nella Villains LTD. Sono tutti legati ed imbavagliati, con un ankh brillante sulla fronte.

-Dana? Cosa ci fa DeCeyt con mia sorella!? – si meraviglia Switch, che la credeva morta.

-Abby? Papà? – dice Pathfinder, riconoscendo la sorella ed il padre nonostante l’amnesia.

-Mamma! – esclama Insomnia alla vista di una donna di mezz’età.

-Non è che possa dire di essere sorpreso – sbuffa Slim Snake, indifferente al fatto che vengano inquadrati i suoi genitori devianti: un uomo-serpente ed una grossa salamandra.

-Oh, merda, ha preso anche mio padre. Speravo che fosse morto – gli fa eco Diamond Dran.

 

Lo schermo mostra solo la Chiave dello Zodiaco per qualche altro secondo, prima che riprendano le normali trasmissioni. E tutti i telefoni della base temporanea dei Vendicatori iniziano a squillare.

-Okay, ora mi ha fatto incazzare – stringe i denti Switch.

-Vendicatori Uniti!!! – urla Madcap, guadagnandosi le occhiate di disappunto di eroi e criminali.

-Tornate nel prossimo numero, dove Madcap salva il mondo! O forse no. Devo controllare la mia agenda.

 

CONTINUA !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] su Vendicatori #76

[2] cioè l’identità segreta di questo Capitan America